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Bold text--Armonia 12:01, 22 Dec 2004 (UTC)Se Socrate tornasse a nascere, andrebbe in chat?


Penso di sì. Nel paese dove sono nata, c’è ancora una piazza in cui i contadini, a gruppetti, gli uomini si riuniscono per discutere. Dev’essere un’usanza molto antica. L’agorà, il foro, la piazza sono luoghi ben noti della storia culturale della nostra civiltà. La televisione ci ha chiuso in un forma d’intrattenimento a volte addirittura solitaria, ma una volta, non era così…

La Internet oggi è la nostra piazza. Il luogo di socializzazione, incontro ed intrattenimento e studio. Per gli adolescenti e i giovani dei centri urbani, molte delle opportunità di relazione con i coetanei – non ho statistiche in proposito, solo una fondata impressione – ha origine sulla Rete. Se Socrate tornasse a nascere, e volesse parlare con i più giovani, andrebbe in una chat. Seneca non esporrebbe i suoi pensieri in epistole, userebbe un newsgroup.

Gli innovatori tendono a spostarsi sempre sul limitare delle innovazioni tecnologiche. Sanno che chi li ascolta è come loro: ha spirito pionieristico, ama l’inesplorato. Non è statico. In barba a chi ancora dice: <<In fondo - il computer è una macchina stupida…>>

Nel mondo contemporaneo – e con contemporaneo, intendo oggi, adesso alle 12.50 del mattino di una Milano, fredda ed indaffarata nella follia collettiva del Natale imminente - dobbiamo registrare la progressiva transizione tra due diversi universi, per il momento paralleli o stratificati o, se volete, collocati ad isole.

Un mondo…a strati

La cultura: Domina la cultura linguistica perché il sancta sanctorum è contenuto nei testi. La regola aurea del teatro aristotelico, unità di tempo, luogo, spazio è ancora sovrana. Ha cultura tecnologica dominante. Nessuno può fare a meno del computer. Il principale descrittore di realtà è il linguaggio matematico.

La conoscenza: Si sedimenta in un unico soggetto Si distribuisce, a causa della enorme mole di approfondimento richiesta dai singoli campi, E’ necessaria l’interazione di più discipline in un unico progetto.

Tramite della conoscenza: il testo fa da tramite alla conoscenza la filologia la traduzione linguistica e la grammatica sono le sue leve. La skill di utilizzo tecnologico. Chi non sa fare, è tagliato fuori, peggio di un analfabeta.

Linguaggio: Uso esclusivo del linguaggio parlato e scritto (ancora si studiano lingue morte) Unica koinè, la lingua inglese

Documentazione: Si tramandano testi e documenti scritti Si tramanda anche la presenza fisica della persona, la voce, i gesti. L’espressione di sentimenti e la soggettività della comunicazione.

I modelli: FACCIA A FACCIA >Uno a uno: il precettore >Uno a molti: la scuola CON VINCOLI SPAZIO - TEMPO FAD >Uno a uno >Uno a molti >Molti a molti SENZA VINCOLI SPAZIO - TEMPO

Le fasi: Prevede fasi separate tra formazione e lavoro, prima dell’età adulta. Lavoro e formazione non più separate. I percorsi Cronologici, lineari, decifrabili rigorosamente da sinistra a destra A rete. A riferimenti multipli (come in un ipertesto)

Valori dominanti: La creatività e l’arte come atto soggettivo, raro, perché unico L’innovazione, l’esplorazione di campi aperti

Chi sono i saggi: I saggi sono carichi di anni, studi, libri letti I saggi sono gli innovatori i ricercatori

I sussidi: I libri, le enciclopedie i dizionari. Computer e Internet.

Luoghi sacri: La biblioteca, la pinacoteca, il teatro, collezioni che risiedono in un solo luogo. Le Università La postazione multimediale fissa o mobile.La rete.La realtà virtuale

Il suo ideale: Leonardo, genio, inarrivabile sintesi di sapere pluridispiplinari, immensa “unicità” umana. Linus Torvald (studente di Helsinky che si vide rifiutate da Tanenbaum le modifiche al sistema minix variante di Unix appena nato e diede vita a Linux. Bill Gates.

Chi è l’insegnante: E’ il modello, il punto di arrivo, il depositario di peculiari sintesi di sapere, testimone della tradizione passata, l’ispirazione, la guida. E’ il router della conoscenza, l’instradatore verso obiettivi personali, il costruttore di percorsi fai – da – te. L’esperto, l’organizzatore.

Cosa fa lo studente: (1) LA SPUGNA! L’atto consentito al discente è l’immersione, l’assorbimento, la masticazione – digestione di sapere. Lo studente – spugna assorbe ascolta, legge legge, fa domande (ma di rado) e aspetta. Un giorno il tempo dell’umiltà avrà fine, terminata la rielaborazione di quanto a lungo preparato nel corso dei secoli di ricerca che sono la storia del pensiero (arte, letteratura, scienza, ecc. ecc. ecc.) arriverà anche per lui il tempo dell’esercizio e della parola. IL CENTRO, sceglie il suo percorso, in base ad esigenze personali. E’ fortemente orientato alla scelta professionale o affianca la formazione all’attività lavorativa e richiede di sviluppare nuove conoscenze ed abilità ad essa funzionali. Desidera potenziarsi,rinnovarsi, espandere i propri orizzonti umani, conoscitivi,professionali. Desidera migliorare la qualità della propria vita.

Cosa fa lo studente:(2) Aspetta ed è felice nel lieve mondo dell’infanzia, in cui si è lontani dalla necessità di procacciarsi il pane, da datori di lavoro, buste paga, sindacati…(d’accordo, è un quadro po’ idealizzato,diciamolo pure…borghese!) Lavora per mantenersi o contribuire alle spese di studio; lavora perché adulto o cerca lavoro. Non ha tempo per le chiacchiere, chat a parte.

Il testo valido: E’ il più antico E’ il più recente

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